Eccoci a Luang Prabang. Ho 25 anni da poco e ho festeggiato facendomi accorciare barba e capelli da un barbiere laotiano che non credo abbia mai veramente tagliato una barba veramente folta. Ho dovuto spiegargli come si faceva. E mentre lo faceva sulla strada i laotiani a spasso si fermavano a farsi quattro risate nel vedere un europeo di 2 metri sdraiato su una seggiola pensata per un asiatico di 1 metro e 50 a farsi fare la barba in quello che più che un parrucchiere sembrava essere il mio garage.
Siamo appena tornati da 4 giorni di trekking nel nord del laos, se volete cercare qualche punto di riferimento su una cartina aprite l’atlante a pagina «sud est asiatico», andate su su con il dito nel laos fin quasi in cima (dove il mekong fa la curva a gomito da ovest a sud), cercate NONG KHIAW (speriamo che sia il nome internazionale) e fate ancora circa 1cm con il dito verso nord. Ecco, noi eravamo li, con i nostri zaini, a camminare per villaggi, cascate, verde splendido e grotte esplorabili. Se poi ci aggiungete la zuppa di zucchine con sticky rice e i bambini che ti corrono attorno, be’, non si puo altro dire che !oooo!
Come detto ora, dopo 3 ore e mezzo di bus pensato per 10 persone e riempito con 28 (tra laotiani e turisti), 4 (polli) e 2 (sacchi di riso), siamo a Luang Prabang. Domani ci sposteremo verso sud. Ma questa sara un altra storia.