Schwarzenburg, 20 settembre 2006
Chi ha fatto il militare lo sa: le giornate in grigio-verde sono spesso contraddistinte da lunghe attese. Un libro, il cruciverba (oggi il Sudoku), una pallina di gomma che rimbalza un po’ ovunque, chiunque cerca di rendere queste attese se non utili, almeno gradevoli. In questi giorni a farmi compagnia, che fosse seduti nel camion in attesa che si partisse o appollaiati sotto a un albero in attesa della cena, c’era Emanuele Delucchi, per gli amici “delüch”. Lui è un matematico. Benchè lo conosca da parecchio tempo credo di non aver mai avuto l’occasione, prima di oggi, di porgli alcune domande riguardo alla matematica. Che cosa è la matematica? Cosa sta dietro alla “risoluzione dei problemi”? Cosa spinge a cercare di sviluppare teorie da assiomi sempre nuovi? (tra l’altro: cos’è un assioma?) E ancora, perchè lo stesso oggetto visto da un matematico, da un fisico, da un ingegnere e da me sono quattro cose diverse?
Dopo tanto chiacchierare provo a chiede a Emanuele se ha voglia di scrivere qualche cosa sul blog. Vorrei provare a porgli delle semplici domande, a fare una non-intervista, che duri nel tempo. Una sorta di chiacchierata senza spazio ne tempo (esistono lo spazio e il tempo?) che possa permettere a me e a chi avrà voglia di leggere di tanto in tanto questa nuova sezione del blog di scoprire un mondo assolutamente creativo e fantastico: la matematica.
Grazie a Emanuele che scrive e grazie ai grandi della matematica che – come credo scopriremo meglio leggendo il blog – hanno permesso agli uomini di vedere il mondo con occhi diversi, di vedere oltre a ciò che conosciamo.
Ebbene, il mondo credo proprio giri al contrario. Ciò che ho visto si può riassumere più o meno così: due doganieri Svizzeri, incuriositi dalla carta d’identità ridotta a carta da gabinetto di un viaggiatore italiano, lo perquisiscono e gli scoprono senza difficoltà 5 grammi di roba buona. Lui che dice che è per uso personale. I doganieri che gli dicono che è comunque illegale ma che non succede nulla di grave. Lui si lamenta perché già oggi l’hanno fermato due volte i poliziotti Italiani e che “è stufo”. Poi, continua: “però i poliziotti italiani non me l’hanno trovata!”. Intanto i doganieri si informano sulle generalità dell’uomo e gentilmente gli dicono che deve comunque scendere brevemente a Lugano per fare un piccolo rapporto e per il sequestro dei 5 grammi. Lui si arrabbia perché sta andando a Zurigo e dice che non ha voglia di scendere. Allora, i doganieri lo tranquillizzano dicendogli che comunque potrà prendere il treno dell’ora dopo, che la faccenda durerà solo qualche minuti. E lui si arrabbia, perché non “ha voglia di scendere”… insomma, il discorso prosegue così, con i doganieri nella parte di quelli gentili e il garulo giovane facente utilizzo di belle sostanze indignato. Ma non dovevano essere i doganieri quei tipi brutti tutti cattivi con le manette e il ragazzo che si fuma i “pini” il povero ragazzino indifeso? Il mondo è bello quando gira un poco al contrario…