Due giorni fa è venuto a trovarmi al Festival del film di Locarno il mio amico Flöz. Era spuntato il sole dopo due giorni di pioggia e come tutti siamo finiti a parlare di meteorologia e affini. Finché ci siam trovati a litigare – amichevolmente – su di un punto.
Flöz sosteneva che se un temporale ti coglie impreparato non è giocare pulito rubare il primo ombrello che si trova all’entrata di un qualsiasi ristorante o bar. È meglio bagnarsi in onore del fair play. Poveraccio il tipo che ha lasciato l’ombrello all’entrata e che non lo ritroverà. Io, per fare l’avvocato del diavolo, ho osato affermare che non è poi così grave, che se qualcuno può trarre beneficio dal mio ombrello tanto meglio, io prenderò quello di qualcun’altro… e forse ora che l’ultimo avventore del bar sarà uscito dal locale il temporale avrà cessato di sfogare la sua ira ed egli non avrà più bisogno dell’ombrello!
Flöz – credo giustamente (lui è uno bravo!) – non era d’accordo. E la discussione è finita lì con lui che mi osservava forse un po’ deluso dalla mia uscita. Poi, ieri, mi son ritrovato a pensare a quanto discusso e mi son chiesto: fair play non potrebbe essere anche lasciare il proprio ombrello a disposizione di altri all’entrata del ristorante?
Com’è difficile essere dei bravi ragazzi… 😉
Piazza Grande sotto al temporale, di Massimo Pedrazzini / Fotofestival Locarno 2007 (clicca per ingrandire)



