Rahim Walizada, contemporary art in Afghanistan

  • Directed by Niccolò Castelli
  • Editing: Yoann Hamonic
  • Sound: Roberto Leuzinger
  • Music: Ab-I Cesm / Ab-I Nàr, all written and performed by Mercan Dede, Doublemoon records
  • Produced by Paranoiko Pictures, RSI Radiotelevisione Svizzera
  • This documentary was produced for CULT TV, cultural tv show of Swiss National Television RSI

Rahim Walizada è un artista e designer afgano. Scappato con la famiglia all’inizio degli anni ’90, dopo aver lavorato presso vari studi artistici americani nel 2003 è tornato nel suo paese per disegnare e commerciare tappeti. Rahim ha numerosi interessi con i quali si cimenta per passione personale, come l’enorme villa che sta costruendo nella periferia di Kabul o il ristorante fondato nel centro del quartiere di Wazir Akbar KhÄn. Un mondo affascinante che per qualche istante ci fa dimenticare della guerra, dove si cerca di costruire là dove è passata la distruzione, adeguandosi anche al mondo contemporaneo.

Rahim Walizada is an Afghan artist and designer. He escaped his country with his family at the beginning of the 1990s. After working for several American art houses, in 2003 he returned to his home country to design and trade carpets. Rahim has many interests with which he engages such as the huge villa he is building in the suburbs of Kabul or the restaurant opened in the center of the Wazir Akbar KhÄn neighborhood. A fascinating world that for a moment makes us forget about the war: trying to build where there has been destruction, attempting also to adapt to the contemporary world.

https://www.rsi.ch/la1/programmi/cultura/cult-tv/Cult-TV-104-252310.html

Un giorno in ospedale

  • Directed by Niccolò Castelli
  • Assistant director: Stefano Mosimann
  • Sound engineer: Enos Barloggio, Antonio Schmidt, Marco Viale
  • Editing: Samir Samperisi
  • Sound editing: Sandro Hess
  • Color correction: Nicolò Mariani
  • Producer: Luca Jeaggli
  • Production assistant: Luisella Formenti
  • Produced by RSI Radiotelevisione svizzera

Una giornata in ospedale: microstorie che si svolgono e si intrecciano sull’arco delle 24 ore.

A day in a hospital: short stories that take place and weave together over a period of 24 hours.

https://www.rsi.ch/la2/programmi/cultura/superalbum/Un-giorno-in-ospedale-e-Lo-sguardo-degli-altri-9111634.html

Abilmente Diverso

  • Directed by Niccolò Castelli
  • Camera: Claudio Rizzotti e Niccolò Castelli
  • Sound: Emiliano Cavani
  • Editing: Ivano Colombo
  • Sound editing: Sandro Hess
  • Producer: Luca Jaeggli
  • Production assistant: Luisella Formenti
  • Produced by RSI Radiotelevisione svizzera

Guido ha 35 anni, adora pelar patate, ama il cinema e la pizza. Ha un fratello di nome Giovanni, vive con sua mamma Daniela e suo padre Giangiacomo. Fra le sue molteplici caratteristiche ve ne sono due più importanti di altre: Guido è ipovedente e affetto dalla sindrome di Trisomia 21, ovvero, è down. Nel raccontarci una settimana di Guido Abilmente diverso ci racconta il mondo che abbiamo di fronte a noi tutti i giorni attraverso gli occhi di chi, questo mondo, lo vede in modo un po’ diverso da noi ma con la stessa intensità.

Guido is 35 years old, he loves peeling potatoes, going to the movies and eating pizza. He has a brother called Giovanni and he lives with his parents: Daniela and Giangiacomo. Within his many characteristics, two of them stand out: Guido is partially sighted and he is afflicted with Trisomia 21. Abilmente diverso narrates us the world we see every day through the eyes of someone who sees this world in a different way, but with the same intensity.

http://www.rsi.ch/la1/programmi/cultura/storie/documentari/Abilmente-diverso-1757296.html

© N. Castelli, Paranoiko pictures – 2017

Moving Forest

  • Directed by Niccolò Castelli
  • With Daniele Rampinini, Mona Petri, Filippo Zinetti and Damiano Castelli
  • Cinematography: Mauro Boscarato
  • Sound: Sandro Hess
  • Editing: Claudio Cea
  • Sound editing and mix: Riccardo Studer
  • Music written and conducted by Emanuele Delucchi
  • Producer: Michela Pini
  • Produced by Cinédokké
  • Coproduced by RSI Radiotelevisione svizzera

Nell’era dei videogiochi, Martino, un bambino di 11 anni, si chiede se come lui anche l’alberello che sta nel cortile del suo condominio si annoia a non uscire mai da quelle quattro mura di cemento. Grazie ad un carrello della spesa riuscirà a far scoprire il mondo al suo nuovo amico verde.
Un’ avventura innocente ed ironica che avvicina bambini e adulti all’universo dimenticato della natura e della fantasia. E un finale che lascia sperare in un mondo migliore grazie alla fantasia dei bambini.

Back in the days of video games, Martino, an 11 year old boy, wonders if the tree in the courtyard of his building is bored of never escaping the four concrete walls that surround it. He takes a shopping cart and sets out to discover the world with his new green friend. An innocent and ironic adventure that brings children and adults close to the forgotten universe of nature and imagination. And an ending that leaves hope for a better world through the imagination of children.

Endsieg – Everything Changes in One Shot

  • Directed by Niccolò Castelli, Daniel Casparis
  • Written by Daniel Casparis, Michael Sauter
  • With Jürgen Brügger, Lukas Ullrich, Stefan Kollmus, Kyle Popoola
  • Cinematography: Andreas Birkle, Mauro Boscarato
  • Steadicam operator: Mauro Boscarato
  • Sound: Patrick Storck
  • Editing: Niccolò Castelli, Daniel Casparis
  • Music written and conducted by Emanuele Delucchi, Alessandro Broggini
  • Production manager: Niccolò Castelli, Michael Imboden
  • Produced by Zurich University of Arts ZHdK
  • Coproduced by RSI Radiotelevisione svizzera

Play the shortfilm, available with english, german and italian subtitles on Vimeo.

Un film in un piano sequenza. Endsieg è un film su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato in tempo di guerra. Tradendo le aspettative dello spettatore la storia prende una via inaspettata e in una spirale della percezione obbliga chi guarda a rivalutare ciò che pensava di aver già capito.

Endsieg is a drama about the decisions of right and wrong in times of war. Or is it?
Treading on grounds well known by the viewers, the story takes an unexpected turn unraveling an intriguing spiral of perception.

Qui un articolo su «Endsieg» 12 anni dopo → leggi.

Locarno Festival

#Locarno67 - The Wall of Fame

#Locarno68 - The Wall of Fame

Encounters @Locarno Festival

La relazione fra Niccolò Castelli e il Locarno Festival è molto lunga. Da ragazzo ha seguito il Festival come corrispondente radiofonico. Quindi, il suo cortometraggio di diploma Endsieg nel 2008 viene selezionato nella sezione Pardi di domani. La sua opera prima Tutti Giù ha visto la prima pubblica in concorso nella sezione Cineasti del Presente del Festival nel 2012.
Forti di questo legame, il Locarno Festival  ha chiesto a Niccolò Castelli di realizzare il ritratto di un suo ospite d’onore così come un ritratto del suo tappeto rosso di Piazza Grande che sapesse raccontare i 10 giorni di kermesse cinematografica attraverso i suoi ospiti. Da qui la nascita della Wall of Fame e degli Encounters @ Locarno Festival

It is a long relationship the one between Niccolò Castelli and the Locarno Festival. Quite young he started attending the Festival as a radio correspondent then, in 2008, his diploma short film Endsieg was selected in the Pardi di domain section and in 2012, his first feature film Tutti Giù was premiered in the Concorso Cineasti del presente section. Thanks to this strong relationship, the Festival asked Niccolò to realize a portrait of a guest of honor as well as a video of the guests attending the festival and its red carpet during the ten days. This brought the birth of The Wall of Fame and the Encounters @ Locarno Festival.

Paolo Villaggio

Con il suo personaggio Ale e io abbiamo passato ore di chiacchiere. In qualche modo nel 2012 abbiamo provato a raccontarlo a modo nostro, nella puntata 51 di Arriva John Doe, per Rete Tre. Oggi Paolo Villaggio se n’è andato ma continueremo a fare le nostre passeggiate con Fantozzi, ne son certo.

ALE: Qui però Nico si va oltre il cinema. Fantozzi inizia prima e finisce dopo. I film lo portano solamente all’attenzione della massa. Fantozzi al cinema altro non è che un gigantesco specchio piazzato di fronte all’Italia del post-boom economico. Prima però c’è un libro, dopo, una leggenda.

NICC: esatto, perchè Fantozzi, portato in sala da Luciano Salce, nasce non da un ciak, bensì da una penna. La penna di quel Paolo Villaggio che poi, pur controvoglia, oltre ad avergli dato vita, gli presterà pure il volto. Fantozzi è un romanzo. Anzi, facendo un ulteriore passo indietro è esperienza. Esperienza sul campo. Villaggio lavora da impiegato in una grande ditta, vive e osserva la realtà “industriale” e ne ritrae il protagonista medio.

ALE: in sintesi un mezzo ignorante, sfigato, che sogna la collega bramata dall’intero ufficio e costretto a una moglie agghiacciante, la Pina, madre di una sorta di toporagno su due zampe, Mariangela. Fantozzi detesta la sua vita, ma è anche abbastanza umile e lucido per capire, al termine di ogni puntuale sconfitta, jella o caduta, che è l’unica che può permettersi.

NICC: Fantocci-Pupazzi-Merdaccia è l’italiano considerabile e considerato solamente perché proprietario di due gambe e due braccia, manovrate da una testa fragile, povera, vittima ideale di quel che un giorno sarà il mobbing. Il ragioniere Ugo è l’Italia tanto semplice quanto disarmante.

ALE: un soggetto perfetto per farne un ragù di comicità. E il cinema, puntuale, arriva. I primi due capitoli, Fantozzi e il secondo tragico Fantozzi, sono l’apoteosi del delirio comico/sociale. Sia chiaro, stiamo parlando di ottimo cinema.

NICC: certo, se per voi l’ottimo cinema è solo la Nouvelle Cousine Godard, allora grazie arrivederci, ma restando sulle corde comiche, di una comicità un po’ noir, un po’ malinconica, qui siamo di fronte a un gioiello raro.

ALE: la comicità di Fantozzi è trasversale. Travolge e conquista tutto: lingua, iconografia, narrativa, costume, politica. Non è un caso che il Fantozzismo diventi gergo comune, vocabolo del dizionario, immaginario collettivo. Perchè Fantozzi è l’osservato e l’osservante allo stesso tempo.

NICC: per osmosi Fantozzi assorbe da Villaggio, pessimista cosmico tendente all’apocalisse umana, e dalla società che lo genera ed accoglie. Assorbe, assimila, e ridistribuisce. Chi lo odia, e sono in tanti, facilmente è chi non riesce a digerirlo. A capire che è pane quotidiano, e buttare giù. Imbecille chi ride? Ma signori, lo si sa: spesso si ride per non piangere.

Arriva John Doe, ottobre 2012, Alessandro De Bon e Niccolò Castelli

 

foto Wikipedia

© N. Castelli, Paranoiko pictures – 2017